30.10.2017
Alla scoperta di storie e tradizioni antiche.
Ogni luogo ha i propri piccoli segreti tra storie e leggende, luoghi da scoprire e tesori del gusto da apprezzare. Così anche la Puglia, patria dei vini Capoforte, si rivela una terra ricca di storie antiche e tradizioni sconosciute. In questo nuovo articolo, scopri tre curiosità che forse non conosci su una delle regioni più amate del Belpaese.
L’origine dei Trulli. Tradizionali costruzioni in pietra a secco e dai tetti a punta, i trulli risalgono all’epoca preistorica: già in questo periodo, infatti, nella Valle d’Itria erano presenti alcuni insediamenti dove iniziarono a diffondersi i tholos, tipiche strutture a volta usate per seppellire i defunti. Tuttavia, i trulli più antichi che troviamo oggi ad Alberobello risalgono al XIV secolo: fu proprio in quel periodo che ciò che appariva ormai come una terra disabitata venne assegnata al primo Conte di Conversano da Roberto d’Angiò, principe di Taranto e poi re di Napoli, per i servigi resi durante le Crociate. La zona venne quindi popolata di nuovo spostando interi insediamenti dai feudi vicini e imponendo ai nuovi coloni la costruzione a secco, senza malta, in modo che le abitazioni potessero essere smantellate in fretta per evitare le tasse sui nuovi insediamenti imposte dal Regno di Napoli.
Olive e olio. Le prime testimonianze di un regolare consumo di olive nel territorio pugliese risalgono a 10 mila anni fa. Difficile immaginare una tradizione più datata! Terreni e posizione erano - e sono ad oggi - perfetti per la coltivazione dell’ulivo, grazie al clima mite e alla presenza di pianure e pendii collinari. Dalla raccolta alla coltivazione, Fenici e Greci introdussero nuove tecniche agricole per trasformare un’attività fondata sulla fortuna e sulla ricerca in una disciplinata coltivazione. Pianure e colline assunsero progressivamente l’aspetto che ancora oggi conservano, grazie ai circa 380.000 ettari di uliveti con più di 60 milioni di piante.
Il bianco di Ostuni. Sapevate che nel 1800 circa il comune di Ostuni obbligò a dipingere di bianco le case del centro storico? Non si trattava di un vezzo artistico e neppure di un semplice capriccio: la luce del sole riflessa dalle strutture pitturate di bianco aveva infatti la funzione di accecare i nemici intenzionati ad attaccare la città, ponendo gli abitanti in una condizione di vantaggio strategico. Di certo oggi il rischio di assalti militari da parte di città vicine è molto meno probabile di un tempo, ma la tradizione permane in tutta la sua bellezza.